Ristrutturare nel 2023 conviene ancora?

Dopo i bonus, l’inflazione, la situazione economica e l’aumento delle materie prime, conviene ancora comprare una casa da ristrutturare?

Sicuramente acquistare una struttura da ristrutturare consente di comprare ad un prezzo più basso, così da poter destinare una parte del budget per creare la casa dei propri sogni o magari per rivendere l’immobile cercando un guadagno dall’operazione.

 

Con i prezzi in aumento è ancora conveniente?

 

Mario Draghi a Maggio 2022 parlava al parlamento europeo e spiegava come il costo di efficientamento fosse più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni fosse triplicato, perché il superbonus toglie la trattativa sul prezzo.

Quindi secondo Draghi i costi delle ristrutturazioni sono triplicati a causa del superbonus, perché non c’è più negoziazione.

 

Ma è davvero così?

 

Gli esperti del settore vedono anche altri fattori che possono aver influito:

  • Imprese sovraccaricate di lavoro: l’aumento della domanda e la poca offerta disponibile porta ad un naturale aumento dei prezzi
  • Difficoltà logistiche e di produzione delle materie prime: in questo cosa paghiamo ancora gli strascichi dei lock down e che rendono l’offerta dei materiali edili più scarsa e lenta.
  • Inflazione generale: fa aumentare anche il costo di produzione delle materie prime e anche delle stesse imprese. Pensate solamente alle bollette che aumentato e impattano anche sulla produzione di metalli, plastiche ecc…
  • Guerra in Ucraina: Ha praticamente congelato le forniture di materie prime da questo Paese, riducendo ulteriormente l’offerta.

 

Ecco che diventa più chiaro come, nonostante l’aumento di lavoro, l’ascesa dei costi stia frenando i profitti reali delle imprese. Per rientrare nei bonus edilizi, le imprese devono attenersi a dei listini prezzi imposti dallo Stato, precisi e restrittivi, senza poter imporre i prezzi secondo logiche di mercato. Il più utilizzato è il listino DEI. Il problema è che i prezzi contenuti nel listino diventano vecchi velocemente e le imprese non riescono a far quadrare i conti.

 

Secondo i dati dell’Associazione nazionale dei costruttori edili il costo dell’acciaio per cemento armato è salito del 54% nel corso del 2021: se a febbraio 2020 si l’acciaio aveva una valutazione di 500€/tonnellata, a Maggio 2022 si vendeva a 820 euro a tonnellata, con un aumento di oltre il 60%.

Questi sono solo degli esempi, ma è chiaro come l’aumento delle materie prime e dell’energia si porti dietro tutti gli altri costi connessi ad una ristrutturazione. Parlando con alcune ditte edili l’aumento dei costi al consumatore finale si attesterebbe tra il 30% e il 50% in più rispetto ad un anno fa. Gli ultimi aumenti quindi hanno eroso le possibilità di risparmio o guadagno che si potevano sfruttare comprando una casa da ristrutturare. È vero che i prezzi degli immobili sono leggermente aumentati dal 2020 in poi, ma compensano l’aumento dei costi dell’edilizia.

 

Per questo oggi comprare casa da ristrutturare è diventato più rischioso, così come fare investimenti immobiliari. Infatti la richiesta per immobili da ristrutturare è diminuita in maniera importante e le scelte degli acquirenti si orientano verso soluzioni in buono stato o già ristrutturate.

 

Investire in immobili da ristrutturare è ancora possibile, ma deve essere fatto con attenzione e adeguate valutazioni. Affidarsi ad agenzie che propongono soluzioni “chiavi in mano” è sicuramente più semplice e protegge dal rischio di errori nella valutazione della struttura.